L’indennità di accompagnamento rappresenta un vitale supporto economico dell’INPS per coloro che affrontano la vita con una totale inabilità civile. Con il giusto sostegno a chi ne ha diritto, l’obiettivo è rendere la vita un po’ più gestibile per chi combatte quotidianamente contro gravi difficoltà fisiche o mentali.

In che modo questa misura può trasformare la vita di chi è in difficoltà? Scopriamo insieme tutti i dettagli necessari, dai criteri di idoneità alle modalità per presentare correttamente la domanda.
Il sostegno economico che fa la differenza
L’indennità di accompagnamento è destinata a chi si trova di fronte all’impossibilità di camminare senza assistenza o di svolgere in autonomia le comuni azioni del vivere quotidiano, come vestirsi o mangiare. Questo supporto mensile viene erogato per dodici mesi all’anno, indipendentemente dal reddito. Con un importo di 542,02 euro per il 2025, il pagamento inizia il mese successivo alla presentazione della domanda. Tuttavia, l’erogazione si interrompe se il richiedente è ricoverato in una struttura sanitaria interamente a carico dello Stato per oltre 29 giorni consecutivi.
Requisiti per l’Indennità di accompagnamento
A chi è rivolta esattamente l’indennità di accompagnamento? Essa viene concessa a coloro che hanno già avuto un riconoscimento di inabilità totale (100%) da parte delle autorità competenti, a causa di condizioni fisiche o psichiche che richiedono un’assistenza continua. Inoltre, sono richiesti specifici requisiti di residenza e cittadinanza: il beneficiario deve essere cittadino italiano o un cittadino straniero con residenza regolare in Italia. Le patologie alla base del riconoscimento possono variare dalla schizofrenia alla sclerosi multipla avanzata. Inoltre, anche le persone sottoposte a chemioterapia o terapie oncologiche possono accedere a questo beneficio.
Il processo di richiesta
Come ci si inoltra in questo complesso processo burocratico? Innanzitutto, è necessaria una visita dal medico curante per ottenere il certificato medico introduttivo. Completati questi passaggi, si compila la domanda online sul sito dell’INPS tramite SPID, CIE o CNS. In alternativa, ci si può rivolgere a enti di patronato o associazioni di categoria come ANMIC e UIC. È fondamentale che tutte le informazioni, incluso il reddito e la situazione di eventuale ricovero, siano fornite in modo accurato. Non dimentichiamo che la condizione di minorazione deve essere formalmente accertata e scritta nella relazione della Commissione medico-legale.
Compatibilità ed esclusioni

Sapevi che l’indennità di accompagnamento è cumulabile con altre attività? Sebbene non possa essere ricevuta simultaneamente con pensioni similari per cause di servizio, di lavoro o di guerra, essa può essere cumulata con la pensione di inabilità e con le indennità per cecità totale o parziale. Questo consente a chi soffre di diverse forme di disabilità di ricevere un sostegno adeguato. Inoltre, l’indennità è compatibile con attività lavorative, sia autonome che dipendenti, fornendo ulteriore spazio di manovra a chi può ancora contribuire alla società.
Il tragitto per ottenere l’indennità di accompagnamento può apparire lungo e complicato, ma con la giusta preparazione e il supporto adeguato, il percorso verso questo cruciale aiuto economico può diventare più agevole. Una maggiore comprensione delle esigenze individuali e dei passaggi burocratici può davvero fare la differenza nella vita di chi ne ha più bisogno.