La nuova Legge di Bilancio rivoluziona l’indicatore economico: alleggerite le soglie patrimoniali, aumentano le maggiorazioni per i figli e si amplia l’accesso ai bonus sociali.

Con la Legge di Bilancio 2026, cambia profondamente il modo in cui viene calcolato l’ISEE, lo strumento centrale per accedere a numerosi benefici statali. Il cambiamento più rilevante? La prima casa viene esclusa dal patrimonio familiare, a patto che il suo valore catastale non superi i 91.500 euro. Un tetto pensato per tutelare chi vive in immobili modesti, spesso situati in periferia o in comuni di dimensioni ridotte.
L’intento è chiaro: rendere l’accesso ai bonus più equo, evitando che il possesso di un’abitazione a basso valore distorca la fotografia economica del nucleo familiare. Un passo verso un sistema più aderente alla realtà quotidiana, dove non sempre avere una casa equivale ad avere risorse disponibili.
Un indicatore più aderente alla realtà economica
Escludere la prima casa dal calcolo ISEE significa riconoscere che il valore catastale non sempre riflette la reale capacità economica di una famiglia. Per molti, la casa è un bene costruito o ereditato nel tempo, non una fonte di reddito. Con questa revisione, il Governo punta a evitare che famiglie con redditi contenuti ma proprietarie di un’abitazione vengano ingiustamente escluse dagli aiuti.
La soglia dei 91.500 euro non è casuale: protegge i proprietari di immobili comuni, lasciando fuori le abitazioni di maggior valore. Si tratta di un intervento mirato, che risponde alla necessità di costruire un sistema più inclusivo e meno penalizzante per chi si trova in condizioni economiche precarie.

Maggiorazioni aggiornate per chi ha figli
Un’altra novità importante riguarda le maggiorazioni per i figli conviventi. La nuova Legge di Bilancio aggiorna le aliquote, che diventano:
- 0,10 per due figli;
- 0,25 per tre figli;
- 0,40 per quattro figli;
- 0,55 per cinque o più figli.
Inoltre, viene introdotto un incremento fisso di 2.500 euro per ogni figlio oltre il primo. Questo meccanismo riconosce concretamente l’impatto economico della crescita di una famiglia numerosa e amplia il numero di nuclei familiari che possono accedere alle agevolazioni, soprattutto se sommato all’esclusione dal calcolo ISEE di titoli di Stato come i Btp.
Un segnale chiaro: lo Stato intende premiare chi sostiene il peso – anche economico – della genitorialità, alleggerendo il carico fiscale e ampliando l’accesso ai benefici.
Accesso semplificato a bonus e sostegni
Con le nuove regole, sarà più facile ottenere misure di sostegno come l’assegno di inclusione, il supporto per formazione e lavoro, l’assegno unico universale, oltre ai bonus per asili nido e neonati. Il nuovo ISEE valorizza maggiormente il reddito effettivo, riducendo l’impatto del patrimonio immobiliare nei calcoli.
Questa riforma si inserisce in un disegno più ampio di revisione del welfare, con l’obiettivo di rendere più efficiente il sistema e più giusta la distribuzione degli aiuti. Meno burocrazia e più attenzione alla reale capacità economica delle famiglie: una direzione che punta a semplificare la vita quotidiana di chi ha davvero bisogno.

