Nel turbolento mondo delle successioni e donazioni, spiccano nel 2025 alcune rivoluzioni fiscali. Un maggiore controllo sulle imposte viene introdotto dall’Agenzia delle Entrate, come descritto nella circolare n. 3/E del 16 aprile, che porta a un cambiamento sostanziale dell’attuale regime.

Il 2025 vede una svolta interessante: il principio di autoliquidazione delle imposte sulle successioni viene introdotto, modificando la tradizionale procedura di calcolo delle imposte eseguita dall’Agenzia delle Entrate. Con le nuove norme, chi presenta una dichiarazione di successione si assume anche l’onere di calcolare e versare l’imposta dovuta, comprese eventuali integrazioni successive. La circolare evidenzia come l’operato dell’Agenzia si differenzi a seconda della tipologia d’imposta: da una “imposta principale” calcolata in base alle dichiarazioni presentate, fino a una “imposta complementare” determinata dopo controlli di accertamento o rettifica. Inoltre, la vecchia definizione di “imposta suppletiva” viene eliminata, semplificando ulteriormente il linguaggio fiscale.
Nuove regole per il pagamento delle imposte
Guardando ai termini di pagamento, la nuova procedura di autoliquidazione impone che l’imposta venga pagata entro 90 giorni dalla scadenza per la presentazione della dichiarazione di successione. Un esempio chiaro di tale scadenza si presenta con una dichiarazione depositata il 15 aprile 2026 per una successione aperta il 22 ottobre 2025, in cui l’importo dovrebbe essere versato entro il 20 gennaio 2027. La rateizzazione viene concessa per importi superiori a 1.000 euro, con il primo versamento corrispondente ad almeno il 20% del totale e la restante somma dilazionata in rate trimestrali: otto per importi tra 1.000 e 20.000 euro, e dodici per importi superiori. L’Agenzia ha anche definito i codici tributo da utilizzare per il versamento, specificando che un avviso di liquidazione verrà notificato entro due anni dalla presentazione della dichiarazione se risulta un’imposta maggiore dovuta.
Aliquote e franchigie riviste

L’altro punto focale della riforma riguarda le aliquote e le franchigie delle imposte sulle successioni. Il coniuge e i parenti in linea retta pagano un’aliquota del 4% su valori eccedenti un milione di euro. Per fratelli e sorelle, l’aliquota è del 6% oltre i 100.000 euro, così come per altri parenti fino al quarto grado e affini fino al terzo. Altri soggetti affrontano un’aliquota dell’8%. Le stesse norme si applicano alle donazioni. Soggetti con disabilità grave, ai sensi della legge n. 104 del 1992, beneficiano di una franchigia di 1.500.000 euro. Per quanto riguarda la presentazione della dichiarazione, essa avverrà telematicamente, mentre i soggetti non residenti potranno servirsi della raccomandata o mezzi equivalenti.
Nuove Sanzioni in Vigore
Le sanzioni per infrazioni relative alle imposte di successione e donazione subiscono anch’esse una trasformazione. Dal 1° settembre 2024, la mancata presentazione della dichiarazione è punita con una sanzione del 120% dell’importo dovuto, mentre presentazioni tardive entro 30 giorni ricevono una sanzione pari al 45%. Errori considerevoli nella dichiarazione, se influenzano il calcolo dell’imposta, portano a una sanzione dell’80% sulla differenza tra dovuto e dichiarato. Se tali errori non incidono sul calcolo fiscale, la sanzione varia tra 250 e 1.000 euro. L’Agenzia delle Entrate fornisce ulteriore chiarimento su queste disposizioni nella circolare, invitando i contribuenti a consultarla per approfondimenti.
Queste modifiche segnano un’importante svolta nella gestione delle imposte su successioni e donazioni, tracciando nuovi confini nel panorama fiscale italiano. La chiarezza di queste regole contribuirà certamente a una gestione più efficiente e responsabile, sia per i contribuenti che per le autorità fiscali.