I rimborsi assegnati ai Centri di Assistenza Fiscale (CAF) subiranno un cospicuo taglio, secondo quanto previsto dalla nuova Legge di Bilancio 2026. Una riduzione compensativa che avrà effetti già a partire dalle attività del 2025.

La Legge di Bilancio 2026 introduce una rilevante riduzione dei fondi destinati ai CAF per l’assistenza fiscale. Questo provvedimento avrà implicazioni finanziarie significative per le operazioni dell’anno in corso, in vista di un’evoluzione del sistema di dichiarazione 730 precompilato.
Drastici tagli ai fondi per i CAF: cosa prevede la legge
Il provvedimento normativo prevede una riduzione di 21,6 milioni di euro all’anno del finanziamento ai CAF, cominciando dal 2026 ma con un impatto retroattivo sulle attività del 2025. Infatti, l’articolo 129, comma 5, della Legge di Bilancio 2026 ridefinisce le risorse dedicate al programma “Accertamento e riscossione delle entrate e gestione beni immobiliari dello Stato”. Questo implicherà un ridimensionamento dei compensi erogati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze ai centri di assistenza fiscale autorizzati.
La riduzione, lungi dall’essere una pura nota di margine, anticipa cambiamenti significativi per i CAF, soprattutto in un periodo cruciale in cui si chiude la stagione delle dichiarazioni dei redditi. È una misura che il Governo prospetta come necessaria per attuarla in un contesto di spesa pubblica razionalizzata.
Evoluzione del 730 precompilato: effetti e motivazioni dei tagli

Il taglio dei fondi si inserisce nel quadro più ampio del consolidamento del modello di dichiarazione dei redditi precompilato. Secondo quanto stabilito dalla normativa, in sintonia con le disposizioni del decreto legislativo del novembre 2014, i finanziamenti verranno rimodulati attraverso una riduzione delle dotazioni finanziarie del Ministero dell’Economia. La motivazione principale sostenuta è che l’incremento delle procedure automatizzate del 730 dovrebbe portare a una minore esigenza di intervento da parte dei CAF.
Tuttavia, quest’attesa di un risparmio potrebbe essere ottimistica. La determinazione dei nuovi importi di compensazione è affidata a un futuro decreto ministeriale, che dovrà conciliare l’obiettivo di risparmio di 21,6 milioni all’anno con la complessità del processo di dichiarazione fiscale.
CAF e dichiarazione precompilata: una strategia di difficile attuazione?
Nonostante le aspettative di un ruolo crescente del 730 precompilato, i dati parlano chiaro: solo una minoranza di contribuenti gestisce autonomamente la propria dichiarazione fiscale. Solo 5 milioni di modelli su 24,7 milioni sono stati trasmessi senza l’ausilio di intermediari. Questo sottolinea il peso ancora cruciale dei CAF e dei professionisti nell’aiutare i contribuenti, specialmente quelli con situazioni fiscali complesse. La decisione di tagliare i fondi, quindi, si presenta come parte di un più ampio piano di riduzione della spesa pubblica che, però, potrebbe sottovalutare la complessità del sistema fiscale italiano e la necessaria assistenza che molti cittadini richiedono.
In conclusione, la Legge di Bilancio 2026 segna un passo importante verso l’automazione del sistema fiscale, ma non senza sollevare interrogativi sulla sua attuazione pratica e sull’impatto che avrà su CAF e contribuenti. La sfida sarà conciliare il risparmio pubblico con un’adeguata assistenza fiscale, mantenendo l’equilibrio tra digitalizzazione e necessità di supporto professionale.
