Secondo Deloitte, in molte città europee il sogno della casa è fuori portata: divario crescente tra costo degli immobili e salari medi. L’European Property Index mostra le città più proibitive: ad Atene e Amsterdam l’acquisto è quasi impossibile senza aiuti esterni.

In molte città europee comprare casa è diventato un traguardo sempre più distante. Il divario tra il prezzo delle abitazioni e gli stipendi medi si è ampliato, spinto da inflazione, caro vita e crescita del mercato immobiliare. A fotografare con precisione questa discrepanza è l’European Property Index di Deloitte, che misura il numero di stipendi annui lordi necessari per acquistare un appartamento standard da 70 metri quadrati di nuova costruzione. Un parametro semplice ma efficace, utile per valutare il reale peso economico dell’abitazione rispetto al reddito medio di ciascun Paese.
L’indice prende in considerazione due fattori chiave: il prezzo al metro quadrato degli immobili nuovi e lo stipendio lordo medio annuale. Pur semplificando una realtà complessa, fornisce una base comparativa solida tra città con condizioni socioeconomiche molto diverse. Le differenze locali restano, ma l’indicatore consente di valutare in modo omogeneo quanto sia accessibile – o meno – l’acquisto di un’abitazione standard. Per chi vuole investire, trasferirsi o semplicemente confrontare il potere d’acquisto immobiliare in Europa, questo strumento si rivela particolarmente utile.
Dove casa è un sogno lontano: Amsterdam, Atene, Praga
Tra le città meno accessibili spicca Amsterdam, dove acquistare un appartamento standard richiede in media 15,4 stipendi annui. Seguono Atene (15,3) e Praga (15), segnali evidenti di mercati immobiliari fuori portata per gran parte dei residenti. In queste aree, il rapporto tra salario e costo degli immobili è così squilibrato da rendere difficile, se non impossibile, l’acquisto della prima casa senza aiuti esterni o investimenti consistenti. Anche città come Košice, Brno, Bratislava, Lubiana, Salonicco e Budapest si collocano tra le più proibitive, confermando la tendenza di molte realtà dell’Europa centrale ed orientale a mostrare una crescente tensione abitativa.
Le città dove casa è ancora (relativamente) accessibile

Non mancano, però, esempi di città dove l’acquisto di un’abitazione resta un obiettivo raggiungibile. In cima alla lista delle più convenienti troviamo Torino e Odense (Danimarca), dove bastano 4,9 stipendi annui per acquistare una casa nuova di 70 metri quadrati. Seguono Manchester, Aarhus (Danimarca) e Katowice (Polonia), dimostrando che nel Nord Europa e in alcune realtà dell’Italia e dell’Est europeo esistono ancora margini di accessibilità. Per chi sogna di mettere radici o fare un investimento immobiliare, queste città rappresentano una concreta alternativa alle metropoli più inflazionate.