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Polizza catastrofali: obbligo e sanzioni per le imprese

Polizza catastrofali: obbligo e sanzioni per le imprese
Photo by webandi – Pixabay
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Nell’ambito delle recenti riforme, l’obbligo per le aziende di stipulare polizze catastrofali segna una svolta cruciale nella prevenzione e gestione degli eventi naturali estremi. Questa iniziativa, inclusa nella legge di Bilancio 2024, promette di rafforzare la sicurezza economica e infrastrutturale del nostro Paese.

Polizza catastrofali: obbligo e sanzioni per le imprese
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Con l’introduzione della più recente legge di Bilancio 2024 e il decreto attuativo entrato in vigore il 30 gennaio 2025, le imprese italiane sono ora obbligate a munirsi di coperture assicurative contro danni derivanti da eventi naturali catastrofici. Una rivoluzione normativa che si traduce in nuovi obblighi ma anche in importanti tutele economiche per il tessuto imprenditoriale. Ma come si declina nel dettaglio questo meccanismo di protezione?

Il quadro normativo della polizza catastrofali

La legge n. 213 del 2023, con i suoi commi 101-111, ha stabilito le fondamenta per l’obbligo assicurativo riguardante le catastrofi naturali. Questo quadro è stato ulteriormente definito dal decreto ministeriale n. 18 emanato il 30 gennaio 2025. Sottoscritto dai Ministri dell’economia e delle finanze e delle imprese e del made in Italy, il decreto fissa i contenuti operativi di questa nuova struttura assicurativa.

Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 27 febbraio 2025, il provvedimento dichiara che ogni impresa – con alcune esplicite eccezioni – deve assicurarsi contro i danni causati da calamità naturali. Questa disposizione si applica a un ampio spettro di aziende, da quelle industriali a quelle commerciali, fino a quelle artigiane e di servizi.

Obblighi e eccezioni: chi deve assicurarsi

Le imprese con sede legale in Italia, così come quelle con una presenza stabile ma sede estera iscritte al Registro delle imprese, devono sottoscrivere una polizza catastrofale. Questo obbligo non fa distinzione settoriale: ogni impresa registrata è coinvolta, a meno che non siano presenti regolamenti specifici.

Tuttavia, le imprese agricole fanno eccezione. Secondo l’articolo 2135 del codice civile, queste sono coperte dal Fondo mutualistico nazionale per i danni catastrofali meteoclimatici, creato dalla legge n. 234 del 2021. Questo sistema pubblico di solidarietà garantisce protezione economica senza necessità di polizze private.

Conseguenze di una mancata adesione

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Mentre la legge non punisce direttamente chi omette di assicurarsi, le ripercussioni economiche possono essere significative. Le imprese senza copertura non potranno accedere a contributi o sovvenzioni statali. In particolare, il comma 102 della legge di Bilancio 2024 valuta negativamente l’assenza di una polizza nell’assegnazione di incentivi finanziari.

La mancanza di assicurazione può inoltre limitare l’accesso ad aiuti statali o regionali dopo una calamità naturale. Chi non è proattivo nel garantire la propria tutela rischia di non ricevere supporto in caso di emergenze.

Tempistiche degli adeguamenti e importanza della copertura

Il legislatore ha introdotto un calendario differenziato per facilitare le imprese nell’adeguamento alla normativa. Per le grandi imprese, l’obbligo è scattato il 31 marzo 2025, con un periodo transitorio fino al 30 giugno. Le medie imprese si devono adeguare entro il 1° ottobre 2025, mentre le piccole e microimprese, inclusi i settori della pesca e dell’acquacoltura, hanno tempo fino al 31 dicembre 2025.

La crescente frequenza di danni da fenomeni naturali non può essere ignorata. Alluvioni, terremoti e condizioni meteorologiche estreme rendono indispensabile questo obbligo. L’adozione di una polizza catastrofali consente alle aziende di proteggere posti di lavoro e investimenti, garantendo una ripresa rapida in caso di disastri. Parallelamente, il sistema statale può indirizzare risorse su emergenze specifiche, senza disperdersi in risarcimenti generali.

Con queste normative, il tessuto imprenditoriale italiano si avvia verso una protezione più robusta e un futuro maggiormente resiliente agli imprevisti della natura.