La Borsa di Milano si distingue negativamente tra le principali piazze finanziarie europee, segnando un ribasso notevole in un venerdì da dimenticare per il settore azionario globale.

I mercati azionari internazionali operano sotto la pressione degli sviluppi critici che stanno attraversando le banche regionali statunitensi, colpite da una pesante flessione a causa dei timori legati all’aumento del rischio e alla qualità del credito. I dati registrati alle 12.50 vedono l’indice Ftse Mib in discesa del 2,1%, sfiorando i minimi di giornata. Subito dietro, il Dax tedesco segue con un calo appena superiore al 2%, mentre il Cac-40 di Parigi limita le perdite allo 0,7%.
Andamento degli indici e volumi di scambio
La giornata di contrattazioni a Piazza Affari è caratterizzata da volumi di scambio che toccano 1,6 miliardi di euro. Gli investitori, dopo un periodo di rialzi sostenuti, sembrano ora inclini a capitalizzare i guadagni accumulati e a chiudere le loro posizioni. Questa inclinazione è ulteriormente accentuata dalle scadenze tecniche trimestrali relative alle opzioni, che aumentano la volatilità nei mercati azionari.
Banche in difficoltà
Il settore bancario, sia in Italia che in Europa, sperimenta notevoli difficoltà, con l’indice settoriale in calo del 3,2%. I titoli principali, come UNICREDIT e MPS, vedono una flessione superiore al 3,2%, mentre INTESA SANPAOLO perde il 2,45%. Le previsioni di Barclays indicano che il margine di interesse mostrerà segni di pressione, pur attenendosi alle linee guida attuali. La decisione del governo di raccogliere oltre 11 miliardi di euro da banche e assicurazioni, come delineato nella bozza della manovra inviata all’UE, oggi non sembra influenzare i mercati in modo significativo.
Settori di mercato in flessione

Anche il comparto della difesa registra pesanti perdite, complice l’accordo sulla tregua tra Hamas e Israele. In questo contesto, FINCANTIERI e LEONARDO scivolano rispettivamente del 5,6% e del 5,1%, con AVIO che subisce una brusca caduta del 10%. TELECOM ITALIA perde l’1% nonostante la recente promozione da parte di Deutsche Bank, che ha elevato il target price del titolo.
Note di ottimismo
Nonostante la negatività del mercato, alcuni titoli mostrano segnali positivi. PIRELLI sale dell’1,6% grazie alle attese di conferma delle sue stime per i risultati trimestrali in uscita il 6 novembre. Secondo Intermonte, Pirelli è ben posizionata per mantenere le sue previsioni a lungo termine, mostrando resilienza rispetto ai problemi incontrati da altri concorrenti come Michelin. In sintesi, la giornata a Piazza Affari appare segnata da un significativo storno nei principali indici, con settori tradizionalmente robusti come le banche e la difesa che subiscono pressioni considerevoli. Tuttavia, qualche segnale di vitalità emerge da eccezioni come PIRELLI, che si prepara a sfidare la tendenza negativa generale grazie a solide prospettive di crescita.
