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Nuove regole sulla cittadinanza Italiana

Nuove regole sulla cittadinanza Italiana
Photo by Elf-Moondance – Pixabay
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L’approvazione definitiva del decreto cittadinanza in Italia segna un cambio di rotta significativo, con stringenti limitazioni sulle generazioni future e nuove disposizioni per minori stranieri e oriundi.

Nuove regole sulla cittadinanza Italiana
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Nel cuore di Roma, il 21 maggio 2025, la Camera dei Deputati ha sancito la modifica delle norme che regolano l’acquisizione della cittadinanza italiana, includendo importanti novità e restrizioni.

Una stretta su chi può reclamare la cittadinanza Italiana

Le nuove norme impongono una serie di condizioni severe per coloro che aspirano a diventare cittadini italiani attraverso la discendenza per “ius sanguinis”. Non sarà più sufficiente avere un lontano antenato italiano. Solo coloro con almeno un genitore o un nonno nato in Italia potranno acquisire automaticamente la cittadinanza. Questi antenati devono possedere solo la cittadinanza italiana o risiedere in Italia da almeno due anni consecutivi al momento della nascita dei loro discendenti. Inoltre, la nuova legge impedisce l’acquisizione della cittadinanza a chi, nato all’estero, possiede anche un’altra cittadinanza. Tuttavia, sono previste eccezioni per chi ha inoltrato la richiesta di cittadinanza entro il 27 marzo 2025, o ha programmato appuntamenti consulari entro quella data.

Minori stranieri e apolidi: un cammino verso l’Integrazione

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A beneficiare delle modifiche legislative sono anche i minori stranieri o apolidi con genitori italiani. Con il nuovo decreto, possono acquisire la cittadinanza italiana se il loro genitore o tutore legale dichiara la volontà di inclusione. Tuttavia, una condizione essenziale è che il minore viva legalmente e senza interruzioni per almeno due anni in Italia dopo tale dichiarazione. Questa regolamentazione dimostra un impegno verso l’integrazione dei minori, ma resta da vedere come si tradurrà nella pratica nell’ambito delle politiche sull’immigrazione.

Nuove opportunità nel decreto flussi e riacquisto della cittadinanza

Il decreto flussi porta con sé possibilità nuove di lavoro per gli stranieri di origine italiana. Questi individui, residenti all’estero ma con un antenato italiano, potranno entrare e lavorare in Italia sfruttando le quote flussi. Sarà il ministro degli Esteri a identificare gli Stati di rilevante emigrazione italiana per facilitare questo processo. Inoltre, un emendamento del Senato apre le porte al riacquisto della cittadinanza italiana per chi, nato o vissuto in Italia per almeno due anni consecutivi, l’ha persa per acquisirne un’altra. Per questo, è richiesto un contributo di 250 euro, una mossa che potrebbe suscitare discussioni sulla natura economica delle politiche di cittadinanza.