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Nuove regole e importi per il 2025

Nuove regole e importi per il 2025
Photo by hamonazaryan1 – Pixabay
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Scopri come ottenere il sostegno economico previsto dall’INPS per chi presenta una riduzione parziale della capacità lavorativa. Requisiti, compatibilità con altre prestazioni e novità legislative in arrivo.

Nuove regole e importi per il 2025
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Il sostegno finanziario per chi affronta una riduzione parziale della capacità lavorativa, compresa tra il 74% e il 99%, rappresenta una risorsa essenziale per molti cittadini. Questo assegno mensile, erogato dall’INPS, non solo offre un sostegno economico, ma è soggetto a un insieme di regole e condizioni che devono essere ben comprese da chi ne fa richiesta.

Che cos’è l’assegno mensile per invalidi parziali?

L’assegno mensile di assistenza rappresenta un aiuto economico erogato su richiesta, destinato a coloro che subiscono una riduzione significativa della capacità lavorativa, compresa tra il 74% e il 99%. Per l’anno 2025, l’importo di questo sostegno è definito in 336,00 euro e verrà corrisposto per 13 mesi all’anno. Questa somma diventa accessibile il giorno successivo alla presentazione della domanda, salvo differenti disposizioni comunicate dalla commissione medica.

In questo contesto, è rilevante sottolineare che l’assegno viene riconosciuto anche a chi è occupato o non ha versato contributi previdenziali. Tuttavia, esistono delle incompatibilità: ad esempio, non è possibile cumularlo con altri sussidi legati all’invalidità derivanti da guerra, lavoro, servizio, o simili prestazioni INAIL. Inoltre, non può essere assegnato a chi riceve pensioni per invalidità da altre gestioni previdenziali obbligatorie. In caso di cambiamenti di situazione, i beneficiari devono comunicare eventuali incompatibilità entro 30 giorni, con la possibilità di scegliere il trattamento più vantaggioso.

Requisiti di accesso e importi previsti nel 2025

Come si può accedere a questo assegno e quali sono gli importi stabiliti per il 2025? Per essere eleggibili, i richiedenti devono avere un’età compresa tra i 18 e i 67 anni e possedere alcuni requisiti di natura sanitaria e amministrativa. È essenziale che la loro capacità lavorativa sia ridotta del 74% fino al 99%. In caso contrario, si possono richiedere agevolazioni diverse, come protesi o esenzioni sanitarie. La cittadinanza italiana è uno dei requisiti, ma anche gli stranieri dell’UE e quelli extra UE con permesso di soggiorno valido da almeno un anno possono presentare domanda.

Il reddito annuale non deve superare i 5.771,35 euro. Le domande possono essere inoltrate tramite il sito ufficiale dell’INPS, usando credenziali SPID, CIE o CNS, o con l’aiuto di patronati e associazioni di categoria. Nel 2025, l’importo verrà trasformato in assegno sociale quando il beneficiario compirà 67 anni, con un adeguamento a 538,69 euro.

Procedura per la presentazione della domanda

Il processo per ottenere l’assegno prevede due fasi fondamentali. La prima include la compilazione del certificato medico da parte del medico di base, che lo invia all’INPS. Questo documento attesta patologie invalidanti e diagnosi specifiche. Successivamente, si passa alla fase di presentazione vera e propria della domanda: entro 90 giorni, l’interessato o un intermediario devono inviare la richiesta attraverso il portale dell’INPS, allegando il certificato medico già elaborato.

Nel caso di diagnosi oncologiche, c’è la possibilità di richiedere un aggravamento durante l’accertamento. Una volta ricevuta la domanda, l’INPS la inoltra alla ASL per organizzare la visita medica necessaria. Patologie oncologiche richiedono una visita entro 15 giorni. L’accertamento dura solitamente 45 giorni, culminando nella redazione di un verbale medico-legale che dettaglia percentuale di invalidità, modalità e tempi di erogazione della prestazione. Mentre l’assegno ordinario di invalidità va rinnovato ogni tre anni, questo assegno resta attivo rispetto ai requisiti sanitari e reddituali vigenti.

Innovazioni e semplificazioni nel processo di richiesta

Recenti riforme hanno introdotto semplificazioni significative nel processo di richiesta degli assegni per invalidità. Dal 1° ottobre 2021, la documentazione necessaria per il riconoscimento o la revisione dell’invalidità può essere trasmessa telematicamente. Dal 2025, una riforma sperimentale in alcune province permette ai medici ospedalieri di rilasciare il certificato medico introduttivo, che entra automaticamente nel fascicolo sanitario elettronico.

Questa innovazione velocizza il processo, consentendo agli interessati di inviare o integrare documentazione sanitaria fino a sette giorni prima della valutazione finale. L’accertamento ormai non si limita ai soli aspetti sanitari, ma ingloba le valutazioni psico-sociali di esperti dell’INPS. La nuova Unità di valutazione di base garantisce un certificato unico che riassume gli accertamenti eseguiti e le prestazioni accordate. Tra le novità, anche la trasmissione telematica dei dati socioeconomici richiesti.

In sintesi, il percorso per ottenere l’assegno per invalidità parziale è stato semplificato e reso più efficace grazie a recenti modifiche legislative. Anche se attualmente il processo è in fase sperimentale in alcune province, è previsto che venga esteso su scala nazionale, semplificando la vita a molti cittadini italiani