La discussione del governo porta alla luce cambiamenti nel calcolo dell’Isee, puntando ad agevolazioni fiscali e sussidi per le famiglie italiane.

Nel contesto della futura Legge di Bilancio per il 2026, appena presentata in Consiglio dei Ministri, emerge la proposta di una riforma sostanziale del calcolo dell’Isee. Questo indicatore economico essenziale guida la distribuzione di numerosi bonus e agevolazioni per le famiglie. Come confermato dal Ministero dell’Economia, saranno disponibili 500 milioni di euro annuali per modifiche mirate a valorizzare meglio il patrimonio immobiliare e riadattare le scale di equivalenza, promettendo maggiore accesso alle prestazioni sociali.
L’Isee: un pilastro delle politiche sociali
Comprendere l’Isee
L’Isee, o Indicatore della Situazione Economica Equivalente, rappresenta quel criterio fondamentale su cui si basano molti incentivi governativi attualmente in vigore. Con la sua Dichiarazione Sostitutiva Unica (Dsu), ogni famiglia può fornire un quadro completo della propria situazione economica, presentando dettagli anagrafici, patrimoniali e reddituali. Questo documento influisce sull’accesso a numerosi vantaggi fiscali ed è obbligatorio per certi bonus fino alla fine dell’anno in corso.
Verso il cambiamento
Esplorando la possibilità di riforma, il concetto di modificare il patrimonio immobiliare è stato portato avanti dal vicepremier Matteo Salvini, proponendo l’esclusione di immobili di valore fino a 100mila euro dal calcolo Isee. Una proposta che, sebbene controversa, ha ricevuto il sostegno dal governo di centro-destra e punta a riflettere meglio la realtà patrimoniale delle famiglie italiane, spesso ingiustamente penalizzate da risorse accumulate attraverso anni di risparmi.
Gli obiettivi della riforma

Ridurre il peso del “mattone”
La revisione delle modalità di calcolo dell’Isee si rivolge principalmente alle famiglie con redditi medio-bassi, mirata a liberare un ingiusto fardello sul patrimonio immobiliare. Questo accresciuto accesso alle risorse statali intende estendere la platea di beneficiari, includendo chi possiede immobili modesti privi di beni significativi.
Implicazioni e prospettive
Una tale modifica potrebbe produrre un esteso impatto su una gamma di immobili meno pregiati, specialmente quelli situati nelle periferie urbane. È ancora da determinare quale sarà il valore di riferimento per tali immobili: se si baserà sulla rendita catastale o su un valore attualizzato, poiché entrambi potrebbero influenzare significativamente le valutazioni future.
Impatto sui benefici statali
Un ampliamento dell’accesso
L’esclusione delle prime abitazioni dal calcolo Isee potrebbe scatenare una dinamica “a cascata”, ampliando notevolmente la cerchia di famiglie idonee a ricevere benefici come l’Assegno Unico per i figli, il bonus sull’asilo nido e contributi per le utenze energetiche e l’affitto.
Altri sviluppi fiscali
È interessante notare che lo scorso aprile un’analoga agevolazione è stata applicata ad alcune voci di reddito, escludendo certe tipologie di investimenti finanziari fino a 50mila euro dal calcolo complessivo del reddito familiare. Tuttavia, per gestire giustamente l’onere fiscale, il governo potrebbe introdurre nuove soglie di reddito per limitare o spezificare ulteriormente i benefici ricavabili da tali modifiche.
In chiusura, la ministro della Famiglia, Eugenia Roccella, ha sottolineato l’importanza di evitare che una nuova agevolazione fiscale possa ridimensionare l’efficacia di altre, mantenendo un giusto equilibrio tra tutte le prestazioni.
