Il Bonus Sicurezza è uno strumento fiscale pensato per rafforzare la protezione delle abitazioni. Con una detrazione IRPEF fino a 96.000 euro, è destinato a proprietari e inquilini che installano sistemi di allarme, grate o casseforti. Ma attenzione: solo pagamenti tracciabili e corretta documentazione danno accesso al beneficio.

Scoprire il modo per trarre vantaggio dalle agevolazioni fiscali volte a potenziare la sicurezza della propria abitazione è di crescente rilievo. Il Bonus Sicurezza permette di installare sistemi di protezione usufruendo di una detrazione del 50% sull’IRPEF nel 2025. Chi può beneficiarne? Quali misure sono coperte da questa agevolazione e quanto tempo resterà valida? Esploriamo insieme questi elementi chiave.
Nel ciclo fiscale attuale, come anche per il prossimo anno, il Bonus Sicurezza si conferma un’opzione concreta per coloro che vogliono rendere la propria casa un luogo più sicuro. La questione della protezione residenziale sta diventando sempre più prioritaria, a causa dell’incremento dei furti e del crescente numero di anziani che vivono soli, incrementando le preoccupazioni nella popolazione.
Un’occasione per migliorare la protezione domestica
Il Bonus Sicurezza offre ai proprietari di casa e agli affittuari l’opportunità di migliorare la protezione della propria abitazione attraverso interventi specifici, come l’installazione di antifurti e porte blindate. Inserito nelle agevolazioni fiscali del “bonus casa”, consente ai beneficiari di detrarre il 50% delle spese sostenute, fino a un tetto massimo di 96.000 euro.
Ma quali interventi sono effettivamente inclusi? La detrazione copre una vasta gamma di misure, come serrature potenziate, gabbie metalliche, allarmi e casseforti a muro. Ogni spesa correlata a sicurezza, progettazione e pratiche amministrative rientra nel beneficio, se completata entro il 31 dicembre 2025. Da notare che per chi investe su una seconda proprietà, l’aliquota scende al 36%, mentre la residenza principale continua a beneficiare del massimo sgravio possibile.
Termini per approfittare del supporto fiscale
Il tempo scorre: la deadline del 31 dicembre 2025 rappresenta il termine ultimo entro cui generare costi coperti dall’incentivo fiscale. Chi intende rafforzare i propri sistemi di sicurezza deve fare in modo di completare i lavori entro questa data per assicurarsi il sostegno economico statale.
Per usufruire del bonus, è essenziale che ciascun pagamento risulti tracciato tramite bonifico bancario o postale “parlante”, riportando tutti i dati che collegano chiaramente la spesa alla sicurezza. È necessario che il committente dei lavori coincida con chi realizza il pagamento, facilitando la tracciabilità e la validazione della richiesta. La causale deve specificare il riferimento normativo, i dettagli della fattura, e i codici fiscali sia del richiedente sia dell’esecutore dei lavori.
Integrare le detrazioni nella dichiarazione dei redditi
Come si riflette il Bonus Sicurezza nella dichiarazione dei redditi? Il Modello 730 offre l’apposita sezione III A, riservata a tutte le spese legate a ristrutturazioni edilizie, misure antisismiche e bonus verdi. È in questo spazio che andrà inserita la detrazione per i sistemi di sicurezza.
Assicurare la chiarezza di ogni passaggio è fondamentale per evitare errori che possano ostacolare l’approvazione della domanda. Seguendo le procedure indicate, si può aumentare la serenità domestica grazie a un significativo supporto economico.