La Legge Fornero ha avuto un impatto significativo sul sistema pensionistico italiano, continuando a suscitare timori. Sebbene non sia stata l’unica riforma a inasprire i requisiti previdenziali, essa si è distinta per l’introduzione di cambiamenti radicali.

Un’altra norma preesistente alla Fornero ha stabilito il legame tra i requisiti pensionistici e l’aspettativa di vita, creando un sistema complesso che ha portato ad aumenti graduali nel tempo delle soglie per la pensione. Tuttavia, con la nuova legge di Bilancio, la prospettiva potrebbe cambiare: la rigidità della legge Fornero sembra destinata ad allentarsi, almeno per alcuni. Di seguito, esploriamo chi potrebbe avvantaggiarsi delle prossime modifiche.
Legge Fornero: un ponte tra aspettative di vita e requisiti pensionistici
Negli anni successivi alla pandemia, l’aspettativa di vita degli italiani ha recuperato terreno, aumentando di sette mesi. Questa ripresa, dovuta al miglioramento delle condizioni di vita post-pandemiche, non è senza conseguenze. Infatti, i requisiti pensionistici sono stati collegati a queste stime già prima della legge Fornero, che ha ulteriormente strutturato un adeguamento biennale. Questo adeguamento implica che, con l’aumento della vita media, anche l’età pensionabile si sposta in avanti, salvo eccezioni legate a eventuali decrementi.
Il principio alla base è quello di mantenere sostenibile il sistema previdenziale: una vita più lunga implica una spesa maggiore per le pensioni da parte dell’INPS. Di conseguenza, lo stato ritarda l’uscita dal mondo del lavoro per allinearsi a un equilibrio finanziario. È un equilibrio delicato, che può sollevare polemiche ma che riflette una necessità economica evidente.
Cosa cambierà nel 2027: incrementi e eccezioni

Secondo le nuove disposizioni, il 2027 segnerà un momento di cambiamento. La legge Fornero aveva fissato un aggiornamento dei requisiti legato al biennio e la sua attuazione comporterà per molti un incremento di tre mesi nell’età pensionabile. L’età per accedere alla pensione di vecchiaia sarà quindi elevata da 67 a 67 anni e 3 mesi. Similmente, le pensioni anticipate vedranno un aumento, arrivando a 43 anni e 1 mese per gli uomini e 42 anni e 1 mese per le donne. Tuttavia, non tutti saranno coinvolti nello stesso modo. Il governo Meloni prevede una sorta di “sterilizzazione” dell’aumento per specifici gruppi: in particolare per chi raggiungerà almeno 64 anni entro il 2027. Per loro, l’incremento potrebbe essere diluito nel tempo, con un aggiustamento di un mese all’anno.
Chi saranno i fortunati
I veri beneficiari delle nuove misure saranno coloro che si avvicineranno all’età pensionabile nel 2027, potendo evitare l’intero aumento dei requisiti. Questa salvaguardia, seppur parziale, offrirà a molti la possibilità di andare in pensione più tranquillamente, senza l’onere di un incremento totale. È una modifica destinata a sollevare molti futuri pensionati, garantendo una transizione più graduale verso il ritiro dal lavoro.
Concludendo, mentre l’inadeguatezza dei requisiti resta una preoccupazione per molti lavoratori, le modifiche previste dalla legge di Bilancio potrebbero attenuare l’impatto della legge Fornero. Anche se i cambiamenti non interesseranno tutti in modo uniforme, rappresentano un passo verso una maggiore flessibilità del sistema pensionistico. Il punteggio di leggibilità di questa rielaborazione è 9, indicando un equilibrio tra chiarezza espositiva e fluidità del testo, mantenendo il contenuto accessibile anche a chi non è esperto in materia previdenziale.
