In una situazione di incertezza crescente sui mercati, gli osservatori si concentrano sulle prossime mosse delle banche centrali e sull’andamento dell’inflazione negli Stati Uniti. Milano sembra mantenere il suo equilibrio, consolidando i 44mila punti dell’indice FTSE MIB.

Le borse europee attraversano una fase di stabilità apparente, poiché gli investitori rimangono in attesa di dati cruciali dal panorama internazionale, come le richieste di sussidio di disoccupazione e i numeri dell’inflazione negli Stati Uniti. Questi elementi si riveleranno fondamentali per anticipare le possibili mosse future della Federal Reserve. Intanto, le decisioni di politica monetaria delle principali banche centrali del mondo continuano a tenere gli investitori con il fiato sospeso. Oggi, tutte le attenzioni sono puntate sulla Bank of England, che potrebbe decidere di abbassare i tassi di interesse seguendo il calo inaspettato dell’inflazione britannica a novembre. Al contrario, pare che la Bce, la Riksbank e la banca centrale norvegese manterranno inalterati i loro tassi. Venerdì, le speculazioni indicano che la Bank of Japan potrebbe aumentare i tassi di interesse a livelli che non si vedevano da decenni.
Milano trainata da Prysmian e dalle banche
Nel panorama milanese, il titolo di Davide Campari risplende in seguito alla vendita del famoso amaro Averna e del mirto Zedda Piras a Illva Saronno per una cifra intorno ai 100 milioni. Anche le banche e Prysmian godono di un momento favorevole, specialmente grazie all’ottimo outlook di crescita reso pubblico da Micron Technology. Nonostante ciò, certi settori mostrano segni di debolezza: Stellantis, Nexi e Recordati scendono in borsa. Tra le dinamiche di mercato, il petrolio continua a risalire, contribuendo al fermento delle trattative commerciali.
Spread e valutazioni in movimento
Sul fronte del debito, lo spread tra BTp e Bund registra un leggero calo, stabilizzandosi a 66 punti, rispetto ai 67 punti della chiusura precedente. Allo stesso tempo, il rendimento del BTp benchmark a dieci anni flette al 3,51% dal precedente 3,54%. Sui mercati valutari, l’euro si muove poco, mantenendosi sopra 1,17 dollari, mentre il presidente americano ha suggerito che il prossimo leader della Fed avrà una predilezione per tassi di interesse più bassi.
Riflessioni sul mercato dell’oro e del petrolio
Le materie prime raccontano storie interessanti. L’oro resta praticamente invariato, mentre l’argento continua a stazionare su valori record. Nel frattempo, il petrolio si rafforza, sostenuto dalle tensioni tra Stati Uniti e Venezuela. Il Wti si attesta a 56,19 dollari al barile, mentre il Brent di febbraio aumenta a 60,17 dollari. Anche il gas mantiene stabilità, con movimenti minimi sulla piattaforma di Amsterdam.
Sguardi rivolti all’Asia
Nel continente asiatico, il Giappone affronta una chiusura di Borsa al ribasso, causata dalla debolezza di Wall Street. Il Nikkei conclude la giornata con una flessione dell’1,03%, trascinato dalle vendite nel settore tecnologico, dove gli operatori riflettono sulle opportunità e rischi legati all’intelligenza artificiale. Tra le compagnie più colpite, SoftBank Group, Advantest e Fujikura segnano perdite importanti.
In un panorama di continui mutamenti economici e finanziari, i mercati restano cauti ma attenti, pronti a reagire ad ogni annuncio o svolta nei trend globali, mentre Milano si distingue per una certa stabilità che incoraggia la fiducia degli investitori.

