Home » Business » Bonus casa 2025: nuove normative e tagli detrazioni

Bonus casa 2025: nuove normative e tagli detrazioni

Bonus casa 2025: nuove normative e tagli detrazioni
Photo by Pixabay
Lettura: 3 minuti

Le normative fiscali stanno cambiando: la manovra del 2025 introduce modifiche significative sui bonus casa, ridefinendo chi può usufruire delle detrazioni più elevate. Scopriamo tutti i dettagli.

Bonus casa 2025: nuove normative e tagli detrazioni
Photo by Pixabay

In un panorama già complesso, il Fisco ha finalmente rilasciato la tanto attesa circolare contenente chiarimenti essenziali sui bonus casa 2025, rivolti a chi intende ristrutturare o migliorare l’efficienza energetica delle proprie abitazioni. La circolare ha calato il sipario sulla Legge di Bilancio 2025, che ristruttura radicalmente il sistema delle detrazioni.

Tagli alle detrazioni: ecco chi resta fuori

La recente circolare dell’Agenzia delle Entrate, pubblicata il 19 giugno 2025, ha chiarito le modifiche introdotte dalla nuova normativa fiscale sui bonus edilizi. Per gli interventi avviati dal 1° gennaio di quest’anno, le detrazioni scendono al 36%, salvo per chi possiede o ha un diritto reale di godimento sulla casa. Questi soggetti potranno ancora godere di un’aliquota al 50%, ma solo per lavori svolti sulla loro abitazione principale.

Le speranze di chi confidava in un trattamento più favorevole sono state dimezzate: i conviventi non proprietari e i locatari non avranno il piacere di accedere alle detrazioni del 50%, subendo invece la decurtazione al 36% per le spese del 2025, che si abbasseranno ulteriormente al 30% a partire dal 2026. La circolare ha posto una ferma chiusura, sfatando le interpretazioni più ottimistiche che erano circolate. Solo il titolare di diritti reali può quindi ottenere benefici fiscali addizionali.

Abitazione principale: definizione e maggiorazioni

L’Agenzia delle Entrate ha inoltre dettagliato la definizione di “abitazione principale” necessaria per accedere alle detrazioni maggiorate. Questo concetto si riferisce all’immobile dove il proprietario o un suo familiare dimorano abitualmente. Se l’occupazione abituale è preclusa da ricoveri in istituti sanitari, queste circostanze vengono eccezionalmente considerate, a patto che l’immobile non sia affittato.

Un doppio binario regola l’accesso alle detrazioni maggiorate per i lavori condominiali: il controllo della titolarità dell’immobile deve avvenire prima dei lavori, mentre la verifica che conferma l’uso dell’appartamento come abitazione principale è prevista alla chiusura dei lavori. Se le condizioni non sono tutte rispettate, la detrazione sarà limitata al 36%. Questo duplice controllo assicura che solo coloro che effettivamente abitano l’immobile come prima casa beneficino dell’aliquota superiore.

I lavori in condominio: un approccio mirato

Bonus casa 2025: nuove normative e tagli detrazioni
Photo by Pixabay

Affrontando il tema dei lavori condominiali, la circolare chiarisce che ogni condòmino può accedere alla detrazione maggiorata solo per le spese corrispondenti alla propria quota, con l’obbligo di soddisfare tutti i criteri necessari. Un’attenzione particolare viene riservata alla doppia verifica: essa impone il controllo della titolarità dell’immobile prima dell’inizio delle opere e l’accertamento della sua destinazione ad abitazione principale alla loro conclusione. Qualora queste condizioni non siano rispettate, l’agevolazione fiscale ritorna al livello standard del 36%.

Nell’eventualità che l’immobile, inizialmente concesso come prima casa, venga più tardi destinato ad altro uso, la detrazione maggiorata non subisce modifiche, confermando una stabilità delle condizioni fiscali acquisite.