Le recenti indicazioni dell’INPS gettano luce sui dettagli relativi al bonus anziani, mirato ad assistere economicamente gli anziani non autosufficienti dal 2025. La circolare esplica i criteri di accesso e il trattamento degli importi arretrati di questa importante prestazione.

L’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS) ha recentemente diramato una circolare operativa che illustra come i beneficiari del bonus anziani saranno selezionati attraverso procedure automatizzate e accertamenti dettagliati sull’ISEE. Il bonus, attivo dal 2025, mira a fornire supporto agli anziani che non sono autosufficienti, e prevede un assegno mensile fino a 850 euro.
Requisiti e verifiche del bonus anziani

I criteri d’accesso per ottenere il bonus sono stati strutturati per assicurare che solo i più bisognosi possano beneficiarne. La determinazione di tali requisiti avviene tramite un sistema automatizzato che esamina diversi fattori tra cui l’età, il bisogno assistenziale, l’ISEE e l’eventuale diritto all’indennità di accompagnamento. L’assegno, destinato esclusivamente a coloro che hanno compiuto almeno 80 anni, si inserisce nel più ampio quadro di riforma promosso dal decreto legislativo n. 29/2024, collegato alla legge delega n. 33/2023.
In particolare, per accedere al bonus, il richiedente deve dimostrare un ISEE inferiore a 6.000 euro, possedere un elevato bisogno assistenziale e, se in essere, già ricevere l’indennità di accompagnamento. Questi criteri devono essere rispettati sia all’atto della domanda sia durante l’intera erogazione della prestazione.
Dettagli sui controlli ISEE e indennità
La validità dell’ISEE sociosanitario gioca un ruolo cruciale nel processo di selezione. Quando il valore del reddito segnalato supera i limiti stabiliti o è etichettato come difforme, la pratica viene sottoposta a ulteriori verifiche dell’INPS regionale. Solo dimostrando un ISEE idoneo, la domanda può riprendere il suo iter amministrativo.
Similmente, per accertare il diritto all’indennità di accompagnamento, l’INPS utilizza le sue banche dati interne. Qualora vi fosse una discrepanza, l’Istituto ha il compito di indagare ulteriormente. Se tutte le condizioni sono soddisfatte, la domanda prosegue, altrimenti viene respinta con una motivazione specifica.
Gestione Attenta degli Arretrati
Per quanto concerne gli arretrati, l’INPS ha stabilito che i pagamenti iniziano il primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda. La prestazione comprende una quota fissa e un’ulteriore parte per finanziare il lavoro dei badanti o altri servizi di cura. È essenziale per chi richiede il bonus inviare prove documentate delle spese sostenute entro 30 giorni dall’approvazione della loro richiesta.
A tal fine, i richiedenti devono fornire contratti di lavoro domestico firmati e le buste paga o, in alternativa, fatture di servizi di assistenza debitamente quietanzate. Questo processo assicura la trasparenza e la correttezza nell’uso delle risorse pubbliche, contribuendo a un sistema di assistenza più giusto ed efficace.
L’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS) ha recentemente diramato una circolare operativa che illustra come i beneficiari del bonus anziani saranno selezionati attraverso procedure automatizzate e accertamenti dettagliati sull’ISEE. Il bonus, attivo dal 2025, mira a fornire supporto agli anziani che non sono autosufficienti, e prevede un assegno mensile fino a 850 euro.
Requisiti e Verifiche del Bonus Anziani
I criteri d’accesso per ottenere il bonus sono stati strutturati per assicurare che solo i più bisognosi possano beneficiarne. La determinazione di tali requisiti avviene tramite un sistema automatizzato che esamina diversi fattori tra cui l’età, il bisogno assistenziale, l’ISEE e l’eventuale diritto all’indennità di accompagnamento. L’assegno, destinato esclusivamente a coloro che hanno compiuto almeno 80 anni, si inserisce nel più ampio quadro di riforma promosso dal decreto legislativo n. 29/2024, collegato alla legge delega n. 33/2023.
In particolare, per accedere al bonus, il richiedente deve dimostrare un ISEE inferiore a 6.000 euro, possedere un elevato bisogno assistenziale e, se in essere, già ricevere l’indennità di accompagnamento. Questi criteri devono essere rispettati sia all’atto della domanda sia durante l’intera erogazione della prestazione.
Dettagli sui Controlli ISEE e Indennità
La validità dell’ISEE sociosanitario gioca un ruolo cruciale nel processo di selezione. Quando il valore del reddito segnalato supera i limiti stabiliti o è etichettato come difforme, la pratica viene sottoposta a ulteriori verifiche dell’INPS regionale. Solo dimostrando un ISEE idoneo, la domanda può riprendere il suo iter amministrativo.
Similmente, per accertare il diritto all’indennità di accompagnamento, l’INPS utilizza le sue banche dati interne. Qualora vi fosse una discrepanza, l’Istituto ha il compito di indagare ulteriormente. Se tutte le condizioni sono soddisfatte, la domanda prosegue, altrimenti viene respinta con una motivazione specifica.
Gestione Attenta degli Arretrati
Per quanto concerne gli arretrati, l’INPS ha stabilito che i pagamenti iniziano il primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda. La prestazione comprende una quota fissa e un’ulteriore parte per finanziare il lavoro dei badanti o altri servizi di cura. È essenziale per chi richiede il bonus inviare prove documentate delle spese sostenute entro 30 giorni dall’approvazione della loro richiesta.
A tal fine, i richiedenti devono fornire contratti di lavoro domestico firmati e le buste paga o, in alternativa, fatture di servizi di assistenza debitamente quietanzate. Questo processo assicura la trasparenza e la correttezza nell’uso delle risorse pubbliche, contribuendo a un sistema di assistenza più giusto ed efficace.