Con la scadenza di giugno, molte famiglie hanno raggiunto il limite imposto per l’assegno di inclusione, un sostegno economico cruciale per chi ne ha beneficiato. Sono state fornite le linee guida per il rinnovo, che permette di estendere l’aiuto per un altro anno.

Termine dell’assegno per molti
Con il mese di giugno si è chiusa la possibilità per numerose famiglie di continuare a beneficiare dell’assegno di inclusione senza interruzione, poiché hanno esaurito i 18 mesi consecutivi di erogazione previsti dalla legge. Tuttavia, c’è una nota positiva: se i beneficiari continuano a soddisfare i criteri stabiliti, possono procedere con una nuova richiesta per proseguire l’assistenza. Dopo una pausa di un mese, sarà possibile, quindi, riavviare la distribuzione dell’assegno per altri 12 mesi. In queste settimane, l’INPS ha cominciato a inviare notifiche tramite SMS per avvisare del termine del periodo e sottolineare l’importanza di presentare una nuova domanda per riattivare la fruizione dell’assegno.
Le istruzioni incluse nel messaggio dell’INPS sono chiare: “Hai percepito le 18 mensilità di ADI. Per riprendere a ricevere la prestazione, potrai presentare una nuova domanda dal prossimo mese.”
Processo di rinnovo
Per chi intende rinnovare l’assegno, la strada è già ben definita. Le domande presentate correttamente da luglio, una volta accolte, porteranno al primo pagamento il 14 agosto dell’anno seguente, 2025. Le somme, però, risulteranno sospese nel mese di luglio, salvo l’approvazione di eventuali misure straordinarie di cui ha parlato la Ministra del Lavoro, Marina Calderone, per evitare periodi di interruzione dei pagamenti. Insomma, è essenziale non perdere tempo: quanto prima si presenta la richiesta, tanto più rapidamente si potrà beneficiare del rinnovo.
INPS ha già fornito tutte le informazioni necessarie nel messaggio n. 2052/2025, delineando in dettaglio i passaggi da seguire per la nuova domanda. La procedura rimane identica a quella adottata per la domanda iniziale: è necessario accedere al portale ufficiale dell’INPS con strumenti di identificazione come SPID, CIE o CNS. In alternativa, i cittadini interessati possono avvalersi dell’assistenza di patronati e CAF. La richiesta può essere inoltrata dalla stessa persona che ha dato il via alla domanda precedente, ma è anche ammesso che un altro membro del nucleo famigliare lo faccia, purché appartenente al nucleo originale. In caso di variazioni nei dati di contatto, questi devono essere aggiornati, sia nella domanda che nell’apposita sezione del SIISL.
Condizioni e dettagli della richiesta di rinnovo

Il rinnovo dell’assegno di inclusione richiede attenzione ai dettagli specifici legati alla condizione del nucleo familiare. Se la domanda originaria includeva membri indicati per il loro svantaggio sociale o fisico, è cruciale reinserire i dati di tali condizioni, a patto che esse rimangano inalterate e che la certificazione di svantaggio sia ancora valida. Nel caso in cui la certificazione sia scaduta, è indispensabile averne una nuova prima di procedere alla richiesta di rinnovo.
Per quelle famiglie che hanno mantenuto inalterata la loro composizione nei 18 mesi trascorsi, l’INPS ha previsto alcune semplificazioni: non è necessario riscriversi al SIISL, né sottoscrivere un nuovo PAD (Patto di attivazione digitale). Tuttavia, qualora ci siano stati cambiamenti significativi nel nucleo familiare, l’iscrizione al SIISL e la sottoscrizione del PAD devono seguire la normale procedura. Infine, è importante ricordare che l’incontro con i Servizi Sociali va necessariamente effettuato entro 120 giorni dalla presentazione della nuova domanda, un aspetto che l’INPS ha sottolineato come obbligatorio anche per le richieste di rinnovo.